L’introduzione di un nuovo protocollo terapeutico per il trattamento dell’ernia diaframmatica congenita rappresenta un momento di svolta nella storia della Chirurgia Pediatrica di Bergamo. Merito del Dr. Luciano Minelli, che ha promosso l’adozione di una strategia innovativa basata sull’uso combinato di ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation), chirurgia differita – nota come delayed surgery – e ventilazione ad alta frequenza (HFV). Questo approccio ha letteralmente rivoluzionato l’esito clinico, incrementando il tasso di sopravvivenza dei neonati con ernia diaframmatica congenita dal 50% al 95%.
Prima dell’introduzione di questa metodologia, i piccoli pazienti affetti da ernia diaframmatica congenita dovevano essere sottoposti a interventi tempestivi, spesso in condizioni di instabilità respiratoria e cardiocircolatoria. L’ernia diaframmatica congenita, caratterizzata dalla risalita di parte delle anse intestinali nel torace a causa di un difetto del diaframma, compromette gravemente lo sviluppo polmonare del feto. Una volta nato, il bambino incontra serie difficoltà respiratorie, che talvolta possono sfociare in insufficienza cardiopolmonare. L’utilizzo dell’ECMO, un sistema che ossigena il sangue esternamente al corpo, ha permesso di stabilizzare i neonati prima dell’intervento chirurgico, dando il tempo necessario affinché i polmoni acquistassero maggiore funzionalità. Parallelamente, la tecnica di ventilazione ad alta frequenza (HFV) ha ottimizzato l’ossigenazione e la rimozione dell’anidride carbonica, riducendo il rischio di danni polmonari dovuti a pressioni di ventilazione troppo elevate.
Il protocollo ECMO-delayed surgery consiste nel rimandare l’intervento correttivo di alcune ore o addirittura giorni, finché il neonato non raggiunge parametri stabili. Durante questa fase, il piccolo paziente riceve un supporto ECMO integrato dalla HFV, che garantisce un equilibrio pressorio ottimale. Una volta superata la fase di criticità respiratoria, il team chirurgico può procedere alla riparazione del difetto diaframmatico in condizioni di maggiore sicurezza. In questo modo si riducono le complicanze intra e post-operatorie, migliorando sensibilmente la prognosi e la qualità di vita del neonato.
Il ruolo del Dr. Luciano Minelli e del suo gruppo di lavoro è stato cruciale nel trasferire questi concetti dalla teoria alla pratica clinica. Grazie alla collaborazione con specialisti di diverse discipline – chirurgia pediatrica, neonatologia, anestesia e rianimazione – è stato possibile definire un protocollo operativo che unisce l’alta tecnologia al monitoraggio costante del paziente. Oggi, la divisione di Chirurgia Pediatrica di Bergamo rappresenta un centro di riferimento nazionale e internazionale per il trattamento dell’ernia diaframmatica congenita, dimostrando come l’innovazione e la ricerca possano tradursi in risultati concreti e tangibili per i pazienti più fragili.
L’eccezionale aumento del tasso di sopravvivenza – dal 50% al 95% – conferma la validità di questa strategia terapeutica. Attraverso l’implementazione del protocollo ECMO-delayed surgery e HFV, si è potuta dare nuova speranza a numerose famiglie, aprendo la strada a ulteriori sviluppi in campo neonatale e confermando il ruolo di Bergamo come polo di eccellenza nella cura delle malformazioni congenite.